Il riposo non retribuito può costare caro al datore di lavoro

il 12 Settembre 2017 Approfondimenti e Tag: , con 0 commenti

Il riposo non retribuito può costar caro quando è frutto di una scelta unilaterale del datore di lavoro. Per fronteggiare i cali di commesse e per non disperdere il patrimonio professionale a disposizione, molti datori di lavoro ricorrono al riposo forzato dei propri dipendenti.

Fino a quando questi riposi forzati sono retribuiti, nulla quaestio. Utilizzare i giorni di ferie e le ore di permesso retribuito maturati dal lavoratore non espone il datore di lavoro ad alcun rischio.

Diverso è il caso del datore di lavoro che, unilateralmente, decide di mettere a riposo non retribuito i propri dipendenti. In pratica, una sospensione forzata dalla prestazione lavorativa, anche se per pochi giorni al mese.

Questa pratica non è affatto legittima. Il datore di lavoro non può arbitrariamente decidere di lasciare a casa, senza retribuzione, i propri dipendenti. I cali di commesse rientrano nel c.d. rischio d’impresa. Quest’ultimo, ricade interamente sul datore di lavoro e mai sui lavoratori.

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